Non so ne ve ne siete accorti, ma
sta arrivando Natale. Non provateci nemmeno a lamentarvi delle tremila
decorazioni sbrilluccicose su ogni balcone che vi fanno rischiare un
attacco epilettico mentre siete alla guida e nemmeno dei Babbi Natali
impiccati alle finestre che immancabilmente qualche sciura scambia per
ladri rischiando l'infarto. Non lamentatevi perché qui in Inghilterra
gli addobbi hanno cominciato a metterli a Novembre, subito dopo il Guy
Fawkes Day che, per chi fosse carente in storia anglosassone e a digiuno
da V per Vendetta, è il 5 Novembre. La verità è che, premessa cinica a
parte, io amo il Natale. Sul serio, amo pure la ressa nei centri
commerciali, specialmente se giustificata dall'arrivo dei mercatini
artigianali. Quando arriva il momento di decorare l'albero fremo e ogni
anno in famiglia si compra immancabilmente un'altra pallina, finché non
si deve cambiare l'albero... o cambiare casa. Una delle cose che adoro
di più del Natale sono i giocattoli. A me i giocattoli piacciono, mi
piace andare in giro per i negozi e vedere che cosa si vende. Se i
giocattoli per le bambine sono tutti rosa o ci sono altri colori se i
reparti di giochi "da maschio" e "da femmina" sono ben separati, non
così definiti o addirittura inesistenti come a La Città del Sole o
Imaginarium (essendo anche questo arrivato finalmente nella mia città
posso fare festa!). Mi piace vedere i giocattoli più venduti e
riflettere. Cosa sono? Come ci si gioca? C'è un modo giusto o sbagliato
per giocarci? Cos'hanno che piace tanto? Perché? A me sarebbero piaciuti
da piccola? Ci avrei giocato? Ci giocherei adesso? Con il teatrino da
costruire che ho visto oggi eccome se giocherei! Insomma, se non lo
avete ancora capito in questo post parlerò di regali di Natale,
soffermandomi in particolar modo sui giocattoli. L'anno scorso il blog
Un altro genere di comunicazione aveva stilato una lista di giochi
indesiderati perché alimentanti stereotipi di genere. Potete trovare il
post qui e quello di quest'anno sempre sull'argomento Regali di Natale qui.
Dico subito che secondo me pochi giocattoli, o almeno non tutti quelli
che di solito vengono definiti come tali, sono sessisti. Cicciobello,
per dire, a mio avviso non è sessista. Rappresentare sempre e solo delle
bambine che giocano con lui, magari truccate e dall'atteggiamento
lezioso lo è. Allo stesso modo, non sono sessiste le hottweels, ma
tonnellate di pubblicità dove non si vede nemmeno una bambina lo sono.
Sembra che gli unici giochi con cui i bambini siano "autorizzati" a
giocare insieme siano i giochi di società, quelli all'aperto e qualche
peluche non troppo infiocchettato. E a proposito di peluche, tremate
genitori, è tornato Furby, uno dei più fastidiosi ed orripilanti
giocattoli della storia risbuca dagli anni '90 dove speravamo tutti di
averlo lasciato per sempre, io almeno sì. Ho sempre odiato Furby, è un
peluche che dovrebbe ispirarti tenerezza, ma che è, senza mezzi termini,
brutto. Un incrocio venuto male tra un robot e una gallina con una voce
starnazzante e un linguaggio incomprensibile. Ed io dovrei coccolare
quel coso? Ma anche no! Posso fieramente affermare che nella mia lista
di doni a Babbo Natale il tecnologico pennuto non ci è mai entrato, in
compenso ci è entrato ben di peggio.
Visto che sono sull'argomento Furby, non capisco perché per
reclamizzare il giocattolo siano stati scelti come testimonial Filippa
Lagerback, Alessia Marcuzzi, Federica Pellegrini e (forse loro sono un
po' più plausibili) gli One Direction. Il Furby non dovrebbe avere come
target bambini dai sei ai dieci anni? Mi state forse suggerendo che un
bambino di otto anni sa chi è la Marcuzzi e si rallegra nel vederla
giocare con un Furby? Altra perplessità, tra le novità di Furby c'è che
può venire collegato a i-phone e i-pad e interagire con una serie di app
da scaricare. Devo dedurre che si suppone che il target del prodotto
abbia un i-phone o un i-pad di proprietà o che se lo faccia prestare dai
genitori e quindi che i suoi genitori abbiano un i-phone e un i-pad o
ancora che l'acquisto del furby possa ventilare il successivo acquisto
di un i-pad? Vedeto quanti ragionamenti partendo da un pennuto robot?
Torniamo all'argomento principale del post, ho deciso di redigere anche
io una lista di regali per questo Natale, in questo caso però non
saranno regali sconsigliati, ma regali consigliati, ché si sa a me piace
vedere il bicchiere mezzo pieno.
E scovare le cose belle.
Puzzle e giochi di società
Dicono che assieme ai giochi da fare all'aria aperta, i puzzle e i giochi di società siano quelli dove le differenze e gli stereotipi di genere vengano meno e dove i bambini e le bambine possano giocare insieme in libertà senza sentirsi dei "maschiacchi" o delle "femminucce". Se infatti un bambino e una bambina si arrampicano sugli alberi, vanno in altalena e sfrecciano in bicicletta allo stesso modo senza stare a pensare se uno scivolo sia da maschi o da femmine, sempre allo stesso modo risolvono un puzzle o cercano di arrivare per primi all'ultima casella del gioco dell'oca, non badando se i loro compagni o avversari siano femmine o maschi. Io poi guardo sempre con un sorriso ai giochi da fare in tanti e magari anche con i propri genitori, visto che le vacanze natalizie sono un'occasione anche per passare del tempo insieme. Abbiate però pietà e non regalate puzzle a bambini che li lancerebbero volentieri fuori dalla finestra come la sottoscritta. Per quanto riguarda invece i giochi di società condivido con voi i miei preferiti
- Monopoli, l'infinito gioco che trasforma anche il più innocente dei poppanti in uno spietato Rockfeller
- Risiko, se Monopoli trasforma i bambini in Rockfeller questo vi tira su dei piccoli Napoleone. Inoltre è decisamente consigliato per bambini dai 9/10 anni in su, più piccoli rischierebbero di annoiarsi a morte
- Twister, non so se conti proprio come un gioco di società, ma è sempre stato uno dei miei sogni mai realizzati. L'ho sempre voluto e non l'ho avuto mai (mia madre comprò per sbaglio a me e mia sorella Twister moves che era un gioco di danza)
- il Salva le scimmie, che consiste nello sfilare da una palma di plastica una serie di bastoncini colorati senza fare cadere a terra le scimmiette che vi sono appese sopra (ovviamente vince chi alla fine ha fatto cadere meno scimmie).
E il mio preferito
- Cranium. Il Re dei giochi di società a mio avviso, una delle invenzioni più brillanti degli ultimi decenni. Il gioco è strutturato come un gioco nell'oca, ossia, si parte da un punto per arrivare a un altro e vince il segnalino che arriva per primo. Come si può vedere dall'immagine ogni casella è di colore diverso (verde, viola, blu, rosso e giallo) a seconda del colore il giocatore, per andare avanti, deve superare una sfida, cantare o mimare, rispondere a una domanda di cultura generale, risolvere un rebus, disegnare o modellare con la creta. E' un gioco adatto sia agli adulti che ai bambini (specialmente se giocano con i genitori e consiglierei almeno di otto anni) perché mentre ai "grandi" possono essere riservate le domande di cultura generale e i mimi di personaggi sconosciuti a un ottenne (come Vanna Marchi o Vittorio Gassman) i bambini possono disegnare, modellare con la creta e imitare personaggi più alla loro portata come Batman e Cappuccetto Rosso.
I libri
E infine... vince il premio miglior giocattolo non sessista per il Natale un gioco che oltre a non alimentare stereotipi di genere merita la palma d'oro per la creatività ed il divertimento, almeno secondo il mio modestissimo e discutibilissimo parere.
Io amo il teatro ed amo recitare, credo non ci sia gioco più fantasioso, divertente e stimolante di questo. Un gioco dove non ci sono regole e la storia da mettere in scena è quella che più piace: il Principe salva la Principessa dal Drago, la Principessa salva il Principe dal Drago, il Drago salva il Principe dalla Principessa, la Principessa salva il Drago dal Principe... Guardate quante combinazioni! Questo specifico teatrino è per marionette a dita, ma ce ne sono anche di più grandi per burattini a mano.
Puzzle e giochi di società
Dicono che assieme ai giochi da fare all'aria aperta, i puzzle e i giochi di società siano quelli dove le differenze e gli stereotipi di genere vengano meno e dove i bambini e le bambine possano giocare insieme in libertà senza sentirsi dei "maschiacchi" o delle "femminucce". Se infatti un bambino e una bambina si arrampicano sugli alberi, vanno in altalena e sfrecciano in bicicletta allo stesso modo senza stare a pensare se uno scivolo sia da maschi o da femmine, sempre allo stesso modo risolvono un puzzle o cercano di arrivare per primi all'ultima casella del gioco dell'oca, non badando se i loro compagni o avversari siano femmine o maschi. Io poi guardo sempre con un sorriso ai giochi da fare in tanti e magari anche con i propri genitori, visto che le vacanze natalizie sono un'occasione anche per passare del tempo insieme. Abbiate però pietà e non regalate puzzle a bambini che li lancerebbero volentieri fuori dalla finestra come la sottoscritta. Per quanto riguarda invece i giochi di società condivido con voi i miei preferiti
- Monopoli, l'infinito gioco che trasforma anche il più innocente dei poppanti in uno spietato Rockfeller
- Risiko, se Monopoli trasforma i bambini in Rockfeller questo vi tira su dei piccoli Napoleone. Inoltre è decisamente consigliato per bambini dai 9/10 anni in su, più piccoli rischierebbero di annoiarsi a morte
- Twister, non so se conti proprio come un gioco di società, ma è sempre stato uno dei miei sogni mai realizzati. L'ho sempre voluto e non l'ho avuto mai (mia madre comprò per sbaglio a me e mia sorella Twister moves che era un gioco di danza)
- il Salva le scimmie, che consiste nello sfilare da una palma di plastica una serie di bastoncini colorati senza fare cadere a terra le scimmiette che vi sono appese sopra (ovviamente vince chi alla fine ha fatto cadere meno scimmie).
Salva le scimmie |
E il mio preferito
- Cranium. Il Re dei giochi di società a mio avviso, una delle invenzioni più brillanti degli ultimi decenni. Il gioco è strutturato come un gioco nell'oca, ossia, si parte da un punto per arrivare a un altro e vince il segnalino che arriva per primo. Come si può vedere dall'immagine ogni casella è di colore diverso (verde, viola, blu, rosso e giallo) a seconda del colore il giocatore, per andare avanti, deve superare una sfida, cantare o mimare, rispondere a una domanda di cultura generale, risolvere un rebus, disegnare o modellare con la creta. E' un gioco adatto sia agli adulti che ai bambini (specialmente se giocano con i genitori e consiglierei almeno di otto anni) perché mentre ai "grandi" possono essere riservate le domande di cultura generale e i mimi di personaggi sconosciuti a un ottenne (come Vanna Marchi o Vittorio Gassman) i bambini possono disegnare, modellare con la creta e imitare personaggi più alla loro portata come Batman e Cappuccetto Rosso.
Io ci passo le serate con gli amici. Sono seria. |
I libri
Amo leggere e ho sviluppato questa passione fin
da bambina, va da sé quindi che tra i miei regali di Natale e di compleanno
ci sia sempre stato qualche libro, alcuni anche parecchio discutibili, perché quando
si ha una nonna che prende per una fiaba un libro di satira politica e ti
regala "Biancaneve e i 100 nani" i risultati non
possono essere che comici. Per i bambini di età prescolare che non sanno ancora
leggere o sono capaci giusto di compitare qualche frase propongo, senza distinzione,
più o meno tutti i libri della casa editrice LO STAMPATELLO che proprio in
occasione della festività in arrivo ha allargato il suo catalogo con simpatici
nuovi arrivi. Qui un elenco dei miei libri preferiti
-Piccolo Uovo (Premio Andersen). Un po'
perché amo i disegni della Pimpa, un po' perché la semplicità e la naturalezza
con quale viene affrontato il tema dell'omogenitorialità e non solo è quasi
sorprendente io questo libro lo adoro e l'ho adorato. Credo che il suo punto
forte sia che tutti i bambini possono indentificarsi in una delle famiglie del
libro, la famiglia con papà e mamma coniglio, quella delle due gatte, dei
pinguini, del cane bianco e della cagnolina nera, della cangura che ha adottato
un koala. Viene introdotto non solo il tema dell'omosessualità, ma anche quello
delle famiglie interraziali, dell'adozione, dei genitori single che spesso
vengono lasciati ingiustamente nell'ombra. Tutte le famiglie sono messe sullo
stesso piano, non ce n'è una migliore o peggiore, tutte sembrano un bel posto
in cui nascere.
- Margherita a piedi nudi e i suoi "sequel" Margherita e la maestra serpente e Margherita e la bambola - Lelè
- Due nidi
Per chi invece è già avviato alla lettura e vuole
qualcosa di più sostanzioso, consiglio alcune delle mie letture per ragazzi preferite: Ulysses Moore (il primo titolo si chiama "La porta del tempo"), Una
serie di sfortunati eventi (primo titolo "Un infausto inizio"), Coraline, La bambina della sesta luna (che,
in realtà, a
me non piaceva, perché Nina, la protagonista mi è sempre stata
incredibilmente
antipatica, però devo ammettere che la trama è avvincente, anche se la
caratterizzazione
dei personaggi, specialmente quelli malvagi, è un po' carente, e rimane
troppo
fissa nello sterotipo del brutto e cattivo senza un perché, e gli
amici/aiutanti di Nina li ho trovati piuttosto piattini, le
illustrazioni
sono molto belle e gli scenari meritano, ai bambini amanti del fantasy
potrebbe
interessare), viaggio del regno della Fantasia di Geronimo Stilton (ero una
grande fan dei libri di Geronimo Stilton, sono stati tra i primi libri che ho
iniziato a leggere da sola), qualsiasi libro di Bianca Pitzorno (tra i miei
prediletti, Tornatràs, Extraterrestre alla Pari, Ascolta il mio Cuore,
l'Incredibile Storia di Lavinia e il protagonista assoluto della mia infanzia,
La Voce Segreta). Sono quasi tutti indicati a partire dai nove
anni in su, con l'eccezione dei libri di Bianca Pitzorno, alcuni dei
quali hanno anche un target più giovane o più vecchio e, per quanto
riguarda Il Viaggio nel regno della Fantasia lo consiglio esclusivamente
agli amanti della lettura, perché è un bel tomo di quasi 400 pagine.
Vi faccio presente che molti dei libri che ho pubblicato qui
sono delle saghe. Per l'amor del cielo, se volete regalare a vostro/a
figlio/a,
nipote, figlioccio/a, fratellino/sorellina un libro abbiate l'accortezza
di
controllare che il volume che state comprando non sia un sequel.
Scriverò un
post a riguardo prima o poi, ma mi preme fare presente che i bambini non
sono
degli stupidi. Se a un bambino piace leggere non vuol dire che legga
anche la
lista della spesa, conosce la differenza tra la lettura di un avvincente
fantasy e un catalogo utensili da giardinaggio e legge non perché lo
diverta
pronunciare una serie di parole senza senso logico, ma perché è rapito
da una
storia accattivante, personaggi interessanti e vaticina preoccupato la
sorte
del suo eroe o della sua eroina. Se gli regalate un sequel, gli state
regalando
una storia già cominciata, un libro aperto a metà, con tutti i
personaggi già
per la loro strada e lascerete il giovane lettore a lambiccarsi su come siano
finiti a
fare quello che stanno facendo. Immaginate di cominciare a leggere Harry
Potter
dal quarto libro, o Eragon dal terzo. Persino leggere Cinquanta
sfumature di grigio dal secondo tomo potrebbe creare qualche disagio. Ci
capireste qualcosa?
Vi appassionerebbe la lettura? Ecco, abbiate rispetto per tutti i
lettori,
anche quelli sotto il metro e venti. Altro consiglio, non relagate
quintalate di libri a bambini a cui non interessano. So bene che per
appassionare un bambino alla lettura è consigliabile leggergli molto,
leggergli sempre, leggergli la favola della buonanotte e appoggio questo
metodo, anche perché è il metodo con cui sono stata cresciuta. Proprio
per questo posso dire che non è un metodo infallibile, nel senso che non
è detto che perché un bambino sia stato cresciuto a pane e fiabe sviluppi
un amore incondizionato per la lettura. Io l'ho sviluppato, ad esempio. Mia sorella
no. Mia sorella non ha mai amato leggere da piccola, adesso non le
dispiace, ma da bambina ha sempre preferito fare altro e leggeva
solamente i libri assegnati dalla scuola, con pochissima voglia ed in
moltissimo tempo. Non so se questa antipatia per i libri derivasse dal
fatto che voleva trovare una passione diversa da quella della sorella
(io ero "la bambina che aveva imparato a leggere senza sillabare" è
plausibile che lei che nelle prime letture aveva sperimentato le
difficoltà comuni a molti coetanei si sentisse un po' a disagio) o se
semplicemente la lettura non l'appassionasse, fatto sta che leggeva poco
o niente. Vi dirò io sono un po' scettica quando sento del bambino che
deve leggere a tutti i costi e facciamolo leggere e cosa succede se non
legge e non gli piace leggere ecc. Ogni bambino è diverso, uno a cui non
piace leggere non è meno intelligente di chi lo ama. Innanzitutto
potrebbe appassionarsi dopo e anche se questo non succedesse mai
pazienza, potrebbe amare lo sport, la pittura, il teatro, gli animali,
l'aria aperta e il nostro continuo mettergli davanti libri e solo libri
lo farà sentire solo più a disagio. Questo almeno è quello che ho
imparato guardando mia sorella. Fine del predicozzo.
Biciclette e tricicli
A
Natale, si sa, di solito si fanno i regali "grossi" e per molti è un
buon momento per introdurre un bambino o una bambina al suo primo
triciclo o bicicletta.
Come ho già detto, è nei giochi all'aperto che i bambini risentono meno
degli stereotipi di genere, quindi sì anche a monopattini, pattini,
palloni, corde per saltare e, nel caso si preferisca un gioco da tenere
dentro casa, visto che Dicembre non proprio il mese migliore per
scendere in cortile o andare al parco a dondolarsi sulle altalene, si
può puntare sulle casette
o le tende da indiani (anche qui, parlo per esperienza personale visto
che sono stata così fortunata da avere sia una bella casetta con tanto
di finestre coi gerani e filo per stendere e un igloo da eschimese).
Cucine, supermercati, tavoli da falegname, fattorie...
Non
è un mistero che ai bambini piaccia imitare i genitori, a tutti i
bambini, maschi e femmine, e se li vedono fare la spesa, cucinare, fare
giardinaggio o riparare un elettrodomestico rotto probabilmente saranno
affascinati dall'attività e avrebbero piacere a riprodurla con degli
attrezzi su misura, come delle piccole cucine giocattolo o il
supermercato dove andare a fare la spesa. E' difficile purtroppo,
specialmente per le cucine, trovare qualcosa che non sia di un bel rosa
shocking, giusto per alimentare lo stereotipo che in cucina ci devono
stare solo le donne, ma ci sono delle marche che fanno eccezione e
propongono dei colori "neutri" come la Fisher-Price (a proposito,
neanche il sito della Fisher-Price divide i giocattoli in base al sesso
dell'acquirente) o negozi come La Città del sole e Immaginarium che
avevo già citato prima.
Toh, un bambino che gioca con una cucina! (e che bel colore la sua maglietta!) |
Sempre più estremi, un bambino che gioca con una cucina ROSA! Mi domando come faccia ad essere ancora in vita! ;) |
Sempre della Fisher-Price ho scoperto poco fa la marca Little People
che propone una serie di giocattoli divertenti e interattivi (per
alcuni ci vogliono le pile, ma con la maggioranza si gioca senza) come
parchi giochi, fattorie, casette, piste per le macchinine. Piste dove a
giocare con le macchine è, ad esempio, una bambina, senza che la pista sia per questo rosa.
Sempre
la Little People inoltre ha creato una serie di piccoli protagonisti
delle sue avventure, due bambini e tre bambini, di etnie diverse e di
caratteri diversi. C'è il bambino attivo, quella timida, quella
espansiva, quello sciocchino, quella creativa. Perché, recita lo slogan non esistono due bambini uguali. Ognuno ha una personalità che prescinde dal suo essere maschio o femmina.
Una bambina che gioca con una pista per le macchinine non rosa! Ammetto che trovarla non è stato facile... |
Se vi incuriosiscono come hanno incuriosito me, cliccate qui |
E infine... vince il premio miglior giocattolo non sessista per il Natale un gioco che oltre a non alimentare stereotipi di genere merita la palma d'oro per la creatività ed il divertimento, almeno secondo il mio modestissimo e discutibilissimo parere.
Come ho già accennato, io ci giocherei adesso |
Io amo il teatro ed amo recitare, credo non ci sia gioco più fantasioso, divertente e stimolante di questo. Un gioco dove non ci sono regole e la storia da mettere in scena è quella che più piace: il Principe salva la Principessa dal Drago, la Principessa salva il Principe dal Drago, il Drago salva il Principe dalla Principessa, la Principessa salva il Drago dal Principe... Guardate quante combinazioni! Questo specifico teatrino è per marionette a dita, ma ce ne sono anche di più grandi per burattini a mano.
Io e mia sorella ne avevamo uno di cartoncino della Pimpa.
Lo abbiamo consumato
Vi auguro un Felice Natale :)
Fra le casette, mi permetto di suggerire la versione più creativa: la casetta di cartone da montare e decorare, comprensiva di set di pennarelli per dipingerla con tutto ciò che ti viene in mente. Per piccoli/e architetti e designer e arredatori d'interni del futuro ;-)
RispondiEliminaGrande idea, grazie riccio! Non sapevo esistessero sinceramente e sono un po' scettica che la mancanza di voglia (da parte dei genitori di aiutare più che dei bambini) porti ad un "effetto ciofeca", ma se si è voltenterosi/e deve essere molto piacevole e divertente da fare (sicuramente più di ore di puzzle... >.>).
EliminaE Buon Natale ^.^/