Nessuno vuole essere il cattivo.
Nessuno vuole pensare di poter essere cattivo. Di solito tra "i buoni" e "i cattivi" si traccia un muro invalicabile.
Se ci fate caso, spesso si tende ad affibiare a stupratori e killer l'epiteto di mostri (il mostro di Firenze, di Dusseldorf, di Foligno, l'angelo del male, la bestia umana), perché non si vuole accettare che un essere umano possa fare ciò che hanno fatto loro, che sia nella natura dell'umanità. Condividere la stessa specie di simili individui ci affligge, uomini e donne non riescono a credere di avere qualcosa in comune con un padre che sevizia e stupra la figlia per anni, con donne che soffocano bambini di pochi mesi nella notte.
Molto spesso davanti a notizie di efferata violenza si scatena nel pubblico un atteggiamento forcaiolo, si invoca la pena di morte, l'amputazione degli organi genitali, la legge del taglione, perché sembra essere l'unica in grado di funzionare. Del resto, come comincia il celebre film "Il Padrino"? Con un padre che chiede giustizia per la figlia violentata perché lo Stato non punisce il suo stupratore. In Italia il 52% dei cittadini (più di uno su due) è sfiduciato dall'operato dei giudici* e davanti a una giustizia che non funziona si invoca e si ricorre sempre più spesso alla giustizia fai da te. La si invoca e la si ammira questa giustizia fai da te, pensiamo anche solo al numero di serie televisive che parlano di giustizieri più o meno mascherate che operano al di fuori della legge per fare quello che la giustizia non riesce a fare, eliminare il mostro. Qualche tempo fa persino le ragazze del blog Un altro genere di comunicazione che pure condanna gli atteggiamenti forcaioli hanno espresso simpatia nei confronti di una fantomatica vendicatrice delle donne violentate e assassinate a Ciudad Juàrez.
Qualche giorno fa è stato caricato su youtube un video tremendo. Una ragazzina di Bollate veniva picchiata da una coetanea mentre i compagni di scuola riprendevano con il telefonino. Qualche giorno dopo le pagine facebook si sono riempite di pagine contro la bulla, minacce di morte, meme rabbiosi. Ci sono stati e sempiterni articoli sui bei tempi andati quando internet non esisteva (come se fosse il web il problema, come se i pestaggi e gli atti di bullismo non esistessero già da prima di youtube). La bulla è stata eletta quasi all'unanimità come mostro, non umana, non donna. Le è stata augurata una pena analoga a quella che ha inflitto alla sua vittima.
Sia ben chiaro. Io non giustifico il bullismo, mai, lo condanno tutto dalla presa in giro, all'esclusione dal gruppo, dal vandalismo, alla violenza e non mi illudo che esistano solamente "i mostri" che picchiano le compagne di classe e che il bullismo sia tutto lì. Io credo che la violenza sia l'effetto finale di una serie di concause (l'esclusione appunto, la presa in giro, magari per l'aspetto o i vestiti, il vandalismo ecc..) che il mondo degli adulti e dei media non vede e non combatte per poi correre ai forconi quando arriva la violenza. Sui social network, dicevo, sono state pubblicate foto della bulla di Bollate con commenti che ne denigrano soprattutto l'aspetto e il vestiario, atteggiamenti, questi, tipici dei bulli contro i quali la popolazione virtuale sembra insorgere negli ultimi giorni.
Ieri su un blog è apparsa questa notizia, la "bulla" di Bollate è finita in ospedale dopo essere stata vittima di un'aggressione in Centro città. Non so se la notizia sia vera, ma ha già il suo bel numero di condivisioni con altrettanti commenti soddisfatti perché la bulla ha avuto quello che si meritava e cioè quello che ha fatto alla sua compagna. Uno dei commenti che mi è capitato sotto agli occhi è stato un lapidario "chi la fa... l'aspetti!". La legge del taglione per l'appunto.
Sia ben chiaro. Io non giustifico il bullismo, mai, lo condanno tutto dalla presa in giro, all'esclusione dal gruppo, dal vandalismo, alla violenza e non mi illudo che esistano solamente "i mostri" che picchiano le compagne di classe e che il bullismo sia tutto lì. Io credo che la violenza sia l'effetto finale di una serie di concause (l'esclusione appunto, la presa in giro, magari per l'aspetto o i vestiti, il vandalismo ecc..) che il mondo degli adulti e dei media non vede e non combatte per poi correre ai forconi quando arriva la violenza. Sui social network, dicevo, sono state pubblicate foto della bulla di Bollate con commenti che ne denigrano soprattutto l'aspetto e il vestiario, atteggiamenti, questi, tipici dei bulli contro i quali la popolazione virtuale sembra insorgere negli ultimi giorni.
Ieri su un blog è apparsa questa notizia, la "bulla" di Bollate è finita in ospedale dopo essere stata vittima di un'aggressione in Centro città. Non so se la notizia sia vera, ma ha già il suo bel numero di condivisioni con altrettanti commenti soddisfatti perché la bulla ha avuto quello che si meritava e cioè quello che ha fatto alla sua compagna. Uno dei commenti che mi è capitato sotto agli occhi è stato un lapidario "chi la fa... l'aspetti!". La legge del taglione per l'appunto.
Ma se è la legge del taglione che vogliamo, io mi chiedo, chi picchierà i suoi aggressori per dare a loro quello che si meritano? E soprattutto, siamo davvero sicuri che questo fermerà il bullismo? Si può combattere la violenza esaltando la violenza? C'è una violenza giusta e una violenza sbagliata? Io penso questo, non si può combattere il bullismo da bulli. Se per combattere la violenza e lo scherno sappiamo usare solo violenza e scherno allora nessuna uscirà mai dalla spirale di violenza e scherno che sta alla base del bullismo.
A quanto pare sembra che la violenza contro i mostri sia tollerata, sia una violenza buona e giusta una violenza che è bene, ma a proposito di bene e male io penso quello che dice Mary Malone, personaggio creato dalla penna di Pullman nella trilogia "Quese oscure materie", bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono. La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest'altra è cattiva perché fa del male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare. Sono le nostre azioni ad essere buone e malvagie e sono queste che determinano il nostro grado di malvagità. Per esempio, aiutare una ragazzina picchiata da una coetanea dell'indifferenza generale è un'azione buona, picchiare una ragazzina che chiede aiuto è male.
Siamo tutti d'accordo immagino che il bullismo sia un'azione malvagia.
A quanto pare sembra che la violenza contro i mostri sia tollerata, sia una violenza buona e giusta una violenza che è bene, ma a proposito di bene e male io penso quello che dice Mary Malone, personaggio creato dalla penna di Pullman nella trilogia "Quese oscure materie", bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono. La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest'altra è cattiva perché fa del male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare. Sono le nostre azioni ad essere buone e malvagie e sono queste che determinano il nostro grado di malvagità. Per esempio, aiutare una ragazzina picchiata da una coetanea dell'indifferenza generale è un'azione buona, picchiare una ragazzina che chiede aiuto è male.
Siamo tutti d'accordo immagino che il bullismo sia un'azione malvagia.
E mi chiedo, quanti bulli abbiamo adesso?
* fonti: http://www.primadanoi.it/news/italia/524311/Meno-di-4-italiani-su-10-hanno-fiducia-nella-magistratura.html
http://news.panorama.it/politica/fiducia-magistratura-giustizia
http://generazionesocialnetwork.blogspot.it/2014/02/aggressione-notturna-la-giovii.html
la violenza di difesa davanti ad altra violenza secondo me è giusta. E davanti a certe ingiustizie anche la vendetta o la voglia di vendetta diviene se non altro umanamente comprensibile. Non è affatto il caso della "bulla" però.
RispondiEliminaPiù che giusta mi sento di dire che la violenza di difesa sia necessaria e quindi legittima, si parla infatti di legittima difesa. Per quanto riguarda la voglia di vendetta ammettiamo che sia comprensibile (e io stessa lo ammetto) pensiamo davvero che sia efficace? La vendetta in questo caso ha fermato il bullismo o ne ha fatto solo un'altra vittima? E chi ha passato gli ultimi giorni a insultare questa ragazza vuole davvero fare qualcosa contro il bullismo oppure solo dimostrare di essere migliore del mostro del giorno? Io sospetto che tra i commentatori più selvaggi ci siano molti bulli.
RispondiEliminalo penso anch'io, infatti la mia osservazione era generica, non riferita al caso della "bulla". Il problema è che sui social sono anche parecchi adulti ad agire da bulli
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