lunedì 24 febbraio 2014

Quando la società è bulla

Non è spaccare i denti al bullo che fermerà il bullismo.





Dodici giorni fa scrivevo questo post sul caso del bullismo di Bollate. Da allora sono successe un po' di cose, ho iniziato a fare volontariato in una scuola elementare, ad esempio, e ho riflettutto a lungo su quello che nello scorso post avevo solo accennato: come si combatte il bullismo in una società che è in sé stessa bulla?
In molti hanno portato l'esempio della ragazza sovrappeso della campagna #nobodyshaming, il cui video su youtube è stato preso di mira da Striscia la notizia che lo ha inserito nella rubrica "I nuovi mostri" (raccolta di episodi divertenti/imbarazzanti accaduti di recente in tv o nella rete). Non è forse bullismo anche quello? Come mai questo non viene condannato mentre la rissa di Bollate sì?
Porto un altro esempo di cui non ha ancora parlato nessuno. Su facebook esiste un gruppo chiamato l'ODM, acronimo per Outfit di Merda, mentre scrivo questo post ha più di settantaduemila fan. Di cosa si occupa questo gruppo? Si occupa di collezionare foto di passanti vestiti, a detta dei fotografi, in maniera discutibile. Le foto possono essere scattate da chiunque ed a chiunque, vengono inviate agli admin della pagina e pubblicate in mondovisione accompagnate da frasi di scherno. Il commento con più like di una foto che sto guardando proprio adesso è "è un atto osceno in luogo pubblico" riferendosi all'abbigliamento di una signora fotografata da dietro. E' opportuno specificare che la maggioranza delle foto è scattata a persone contro la loro volontà, di nascosto. Inoltre, in questi casi, spesso ad essere criticato non è il capo di abbigliamento in sé, quanto il fatto che la persona non se lo "possa permettere" (di solito perché troppo grassa).
E' un'offesa al buon gusto, un insulto, un male per gli occhi, fa' schifo, deve rinchiudersi, vestita così non può uscire e anzi sarebbe meglio che non uscisse affatto. Sempre in questo gruppo (ma ne esistono molti altri così, ho solo scelto quello con il titolo più eclatante) una delle foto più recenti è stata scattata ad un'ignara ragazza alla quale s'intravedeva l'assorbente fra le mutande.
L'atteggiamento che spinge un* ragazz* a scattare la foto ad una persona in difficoltà o in una situazione imbarazzante e di metterla alla berlina in mondivisione invece di, magari, farle notare con discrezione della situazione senza farla sentire a disagio?
L'atteggiamento della maggiorparte dei commentatori di questo gruppo è proprio il tipico atteggiamento di un bullo: derisione, scherno, insulti, dare addosso in massa a una persona; eppure scommetto che queste persone avranno sicuramente sentito della rissa di Bollate, schierandosi dalla parte della vittima ed insignandosi per il comportamento della bulla, per il bullismo in generale.
Il primo caso non viene considerato bullismo, il secondo sì. Perché? Davvero non riusciamo ad accorgerci che rissa, un raid, un suicidio non sono altro che un finale che noi stessi stiamo scrivendo giorno per giorno? Davvero il solo modo che abbiamo per sentirci più forti è schiacciare chi è sotto di noi, così senza motivo, solo perché oggi è toccato a lui, sperando che il nostro turno non arrivi mai? Non c'è più forza nel provare, almeno provare, a tirarsi fuori da questa melma e dare la mano alla vittima? Opporsi al bullismo e non solo (non tanto) al bullo? 
Perché il bullo di oggi può diventare la vittima di domani proprio grazie al perverso meccanismo del bullismo che rimane il solo e inconstrastato vincitore.

P.S. Come ho già scritto ho iniziato a fare volontariato alle elementari e mi sto accorgendo che i bulli in potenza sono spessissimo bambini con moltissimi problemi, con una bassa considerazione di sé, bisogno di affetto e apporovazione. Il tempo per dare loro affetto ed aumentare la loro autostima prima che vedano nel bullismo l'unica soluzione possibile si accorcia ogni generazione di più.

martedì 11 febbraio 2014

I mostri e la legge del taglione

Nessuno vuole essere il cattivo.
Nessuno vuole pensare di poter essere cattivo. Di solito tra "i buoni" e "i cattivi" si traccia un muro invalicabile.
Se ci fate caso, spesso si tende ad affibiare a stupratori e killer l'epiteto di mostri (il mostro di Firenze, di Dusseldorf, di Foligno, l'angelo del male, la bestia umana), perché non si vuole accettare che un essere umano possa fare ciò che hanno fatto loro, che sia nella natura dell'umanità. Condividere la stessa specie di simili individui ci affligge, uomini e donne non riescono a credere di avere qualcosa in comune con un padre che sevizia e stupra la figlia per anni, con donne che soffocano bambini di pochi mesi nella notte.
Molto spesso davanti a notizie di efferata violenza si scatena nel pubblico un atteggiamento forcaiolo, si invoca la pena di morte, l'amputazione degli organi genitali, la legge del taglione, perché sembra essere l'unica in grado di funzionare. Del resto, come comincia il celebre film "Il Padrino"? Con un padre che chiede giustizia per la figlia violentata perché lo Stato non punisce il suo stupratore. In Italia il 52% dei cittadini (più di uno su due) è sfiduciato dall'operato dei giudici* e davanti a una giustizia che non funziona si invoca e si ricorre sempre più spesso alla giustizia fai da te. La si invoca e la si ammira questa giustizia fai da te, pensiamo anche solo al numero di serie televisive che parlano di giustizieri più o meno mascherate che operano al di fuori della legge per fare quello che la giustizia non riesce a fare, eliminare il mostro. Qualche tempo fa persino le ragazze del blog Un altro genere di comunicazione che pure condanna gli atteggiamenti forcaioli hanno espresso simpatia nei confronti di una fantomatica vendicatrice delle donne violentate e assassinate a Ciudad Juàrez.
Qualche giorno fa è stato caricato su youtube un video tremendo. Una ragazzina di Bollate veniva picchiata da una coetanea mentre i compagni di scuola riprendevano con il telefonino. Qualche giorno dopo le pagine facebook si sono riempite di pagine contro la bulla, minacce di morte, meme rabbiosi. Ci sono stati e sempiterni articoli sui bei tempi andati quando internet non esisteva (come se fosse il web il problema, come se i pestaggi e gli atti di bullismo non esistessero già da prima di youtube). La bulla è stata eletta quasi all'unanimità come mostro, non umana, non donna. Le è stata augurata una pena analoga a quella che ha inflitto alla sua vittima.
Sia ben chiaro. Io non giustifico il bullismo, mai, lo condanno tutto dalla presa in giro, all'esclusione dal gruppo, dal vandalismo, alla violenza e non mi illudo che esistano solamente "i mostri" che picchiano le compagne di classe e che il bullismo sia tutto lì. Io credo che la violenza sia l'effetto finale di una serie di concause (l'esclusione appunto, la presa in giro, magari per l'aspetto o i vestiti, il vandalismo ecc..) che il mondo degli adulti e dei media non vede e non combatte per poi correre ai forconi quando arriva la violenza. Sui social network, dicevo, sono state pubblicate foto della bulla di Bollate con commenti che ne denigrano soprattutto l'aspetto e il vestiario, atteggiamenti, questi, tipici dei bulli contro i quali la popolazione virtuale sembra insorgere negli ultimi giorni.
Ieri su un blog è apparsa questa notizia, la "bulla" di Bollate è finita in ospedale dopo essere stata vittima di un'aggressione in Centro città. Non so se la notizia sia vera, ma ha già il suo bel numero di condivisioni con altrettanti commenti soddisfatti perché la bulla ha avuto quello che si meritava e cioè quello che ha fatto alla sua compagna. Uno dei commenti che mi è capitato sotto agli occhi è stato un lapidario "chi la fa... l'aspetti!". La legge del taglione per l'appunto.
Ma se è la legge del taglione che vogliamo, io mi chiedo, chi picchierà i suoi aggressori per dare a loro quello che si meritano? E soprattutto, siamo davvero sicuri che questo fermerà il bullismo? Si può combattere la violenza esaltando la violenza? C'è una violenza giusta e una violenza sbagliata? Io penso questo, non si può combattere il bullismo da bulli. Se per combattere la violenza e lo scherno sappiamo usare solo violenza e scherno allora nessuna uscirà mai dalla spirale di violenza e scherno che sta alla base del bullismo.
A quanto pare sembra che la violenza contro i mostri sia tollerata, sia una violenza buona e giusta una violenza che è bene, ma a proposito di bene e male io penso quello che dice Mary Malone, personaggio creato dalla penna di Pullman nella trilogia "Quese oscure materie", bene e male sono nomi per ciò che fanno le persone, non per quello che sono. La sola cosa che possiamo dire è che questa è una buona azione perché aiuta qualcuno, o che quest'altra è cattiva perché fa del male a qualcuno. Le persone sono troppo complesse perché le si possa etichettare. Sono le nostre azioni ad essere buone e malvagie e sono queste che determinano il nostro grado di malvagità. Per esempio, aiutare una ragazzina picchiata da una coetanea dell'indifferenza generale è un'azione buona, picchiare una ragazzina che chiede aiuto è male.
Siamo tutti d'accordo immagino che il bullismo sia un'azione malvagia.
E mi chiedo, quanti bulli abbiamo adesso?

* fonti: http://www.primadanoi.it/news/italia/524311/Meno-di-4-italiani-su-10-hanno-fiducia-nella-magistratura.html
http://news.panorama.it/politica/fiducia-magistratura-giustizia
 http://generazionesocialnetwork.blogspot.it/2014/02/aggressione-notturna-la-giovii.html