giovedì 26 dicembre 2013

Frozen, recensione. Un atto di vero amore

Visto che siamo una famiglia non tradizionale, il 24 sera, al posto del Cenone della vigilia senza un parente (poiché si trovano sparsi tutti per l'Italia e oltre), abbiamo optato per una veloce pizza e una serata al cinema ed abbiamo visto il nuovo film della Disney Frozen.





Di questo film avevo già parlato qui deplorando lo stravolgimento della versione disneyana rispetto alla fiaba originale, stravolgimento che mi lascia ancora con l'amaro in bocca, perché sono dell'idea che con una trama simile la Disney avrebbe potuto fare molto. Ad ogni buon conto, tralasciando per un attimo le critiche sulla grandezza degli occhi di Anna rispetto ai suoi polsi (qui) o della mancanza di POC (People Of Colour) nel film, volevo scrivere una breve recensione sulla storia ed evidenziarne un aspetto positivo. Innanzitutto ho trovato il film bellino, ma non eccezionale. Vale di certo il prezzo del biglietto, ma si può anche aspettare che esca in dvd o venga mandato in onda in televisione. Siamo ben lontani dai livelli di Rapunzel e Ralph Spaccatutto. Un grande fallimento della pellicola sono le canzoni, oltre ad essere decisamente troppe anche per un film Disney sono brevi e banali, la musica è piatta e monotona ed i testi decisamente insulsi con poche eccezioni (come la canzone iniziale e la ballata dei troll). Non voglio necessariamentefare fare paragoni con il Rinascimento Disney che ci ha regalato canzoni di una profondità sorprendente per un film per bambini (vedi la famosissima Hellfire), ma anche confrontando le canzoni di Frozen con quelle di Rapunzel o la Principessa e il Ranocchio il nuovo film ne esce con le ossa rotte.
Parliamo invece della trama e di quello che ho apprezzato. Ambientato in un regno dell'antica Scandinavia il film ha come protagoniste Elsa ed Anna, due sorelle e principesse di Arandelle. Elsa, la maggiore, possiede dalla nascita la facoltà di controllare il ghiaccio e la neve e la utilizza per giocare insieme alla sorellina. Un giorno però, la bambina ferisce involontariamente Anna alla testa con un frammento di ghiaccio. Quest'ultima perde i sensi, i genitori accorrono spaventati e la portano immediatamente dai potenti troll della montagna che la guariscono. A questo punto, resisi conto dell'immensità dei poteri della figlia e della mancanza di controllo su di essi, i genitori di Elsa decidono di confinarla in una stanza finché e di tenere le sue facoltà magiche nascoste ad Anna, a cui i ricordi dell'infanzia sono stati rimossi dai troll, fuorché la sensazione di aver vissuto con la sorella dei momenti felici. I genitori di Elsa non sono crudeli, è bene notarlo. Agiscono come agiscono per quello che credono che sia il bene delle figlie o il male minore. Vogliono che Elsa impari a controllare i suoi poteri miracolosi e che non sia una minaccia per sé stessa e gli altri, soprattutto per la sorella.
Piccolo appunto, avrei preferito che il rapporto tra le due sorelle da piccole fosse stato più sviluppato. Lo so, si tratta di un film Disney e ci si deve aspettare una narrazione veloce/superficiale, tuttavia, dal momento che la storia è incentrata sulla loro relazione, una scenetta in più tra Elsa e Anna da bambine sarebbe stata gradevole. Inoltre devo confessare che la scelta di cancellare le memorie di Anna e quindi rendere sua sorella poco più che una sconosciuta per lei mi ha lasciata interdetta. Una delle rare volte che la Disney mette in scena un legame fra sorelle, mi sarei aspettata di vederlo già formato e sviluppato, con le sue forze e le sue debolezze ma preesistente alla vicenda principale, invece vediamo che non è così. Più ci penso, più mi convinco che per certi versi è stato meglio rappresentato il legame di sorellanza fra Lilo e Nani (Lilo & Stitch), nonostante sia un legame che oscilla tra sorella-sorella e madre-figlia. Il legame delle due sorelle hawaiane infatti riesce ad essere più vero e quotidiano, colmo di urla, litigate, sguardi di stizza (vi ricordate la scena del litigio?), ma anche pieno di incondizionato affetto. Uno sviluppo del genere in Elsa e Anna non è stato possibile. Ora, dopo l'incidente, le bambine crescono senza quasi contatti fra di loro e la minore ne soffre molto, soprattutto perché non ne comprende il motivo, mentre Elsa soffoca il suo dolore nel silenzio. Come se non bastasse i genitori muoiono durante una traversata e le due sorelle si ritrovano orfane.
Tre anni dopo la dipartita, Elsa diventa maggiorenne e le porte del palazzo si aprono finalmente per la cerimonia di incoronazione. Mentre Anna, vissuta in solitudine e nell'isolamento, è a dir poco entusiasta della festa che si terrà la sera e sogna di incontrare il suo "vero amore", Elsa al contrario è incredibilmente tesa perché dovrà controllare i suoi poteri davanti a centinaia di persone e, come da copione, durante il ricevimento perde il controllo e usa i suoi poteri davanti a tutti, compresa la sorella Anna. Spaventata dalla reazione della folla, che la accusa di stregoneria, Elsa fugge dal Palazzo e si rifugia sulla Montagna del Nord dove edifica un inespugnabile castello di ghiaccio. Intanto, tutta Arandelle è piombata in un inverno perenne proprio a causa dei poteri di Elsa e per riportare l'estate e non morire tutti assiderati, Anna decide di inseguire la sorella e convincerla a tornare. Intanto, il regno è affidato ad Hans, principe delle Isole del Sud che ha conosciuto Anna durante la cerimonia per l'incoronazione della sorella ed ha chiesto di sposarla (il tutto in una serata), il loro fidanzamento però non è stata benedetta da Elsa. La principessa, quella sera, aveva infatti rimproverato la sorella per la sua impulsività dicendole che non ci si può innamorare e sposare una persona dopo averla conosciuta solo per una serata. Ad ogni modo, durante il suo viaggio Anna incontra un rozzo, ma simpatico venditore di ghiaccio, Kristoff e i due, accompagnati da un buffo pupazzo di neve, Olaf, arrivano finalmente al castello di Elsa. Altro appunto, una volta arrivati alla fortezza, il confronto tra le due sorelle è praticamente inesistente. Questo dovrebbe essere il momento in cui il film raggiunge il suo apice. Siamo portati ad assistere all'incontro-scontro fra due sorelle che possono finalmente fronteggiarsi dopo tanti anni e ci sono tutti gli ingredienti per una scena ricca (insicurezza, chiusura e bisogno di solitudine da un lato, speranza e esuberanza dall'altro, il tutto condito dalla mancanza di tempo). Eppure, la scena si rivela essere una delusione. Innanzitutto, invece di parlarsi, le due sorelle cantano, il che non sarebbe negativo se questo fosse un film Disney con una colonna sonora come si deve ma, come ho già detto così non è, e il momento clue del film, il confronto due sorelle che possono finalmente parlarsi dopo tanti anni di silenzio, la disperazione straziante di Elsa per non essere in grado di controllare i suoi poteri e il crescente fastidio verso la sorella minore che, per quanto si sforzi non riesce a capirla pienamente, si risolve in una delusione e il pubblico si accorge a malapena che durante la canzone/discussione Elsa ferisce di nuovo involontariamente la sorella, questa volta non alla testa, ma al cuore. Anna è destinata alla morte e Kristoff la porta dai troll che lo hanno cresciuto fin da bambino, i quali decretano che a guarire la ragazza potrà essere solamente un atto di vero amore.
A questo punto ci si chiede quale sarà l'atto di vero amore e, soprattutto, da chi verrà? Si decide quasi subito che questo atto debba essere un bacio e che debba venire da Hans, il principe che Anna aveva conosciuto la famosa sera dell'incoronazione di Elsa. Comincia quindi una corsa contro il tempo per riportare la principessa al palazzo dal suo promesso sposo. Proprio lì, però Anna scopre con orrorre che Hans è un imbroglione, intenzionato a sposarla solamente per avere una possibilità di ereditare un trono (essendo lui sì un principe, ma tredicesimo nella linea di successione). Il giovane decide quindi di lasciare Anna a morire e di dare la colpa ad Elsa, nel frattempo imprigionata, che verrà così giustiziata lasciandogli campo libero per il trono. Tuttavia, Elsa riesce a fuggire dalla prigione grazie ai suoi poteri, anche Anna riesce a fuggire dal palazzo dove era stata abbandonata alla morte e vaga alla ricerca di Kristoff che capisce di amare e che sa potrà salvarla con un gesto di vero amore. Proprio mentre sta per raggiungere il venditore di ghiaccio, però, Anna scorge con la coda dell'occhio la sorella che sta per essere trafitta dalla spada di Hans. Abbandona dunque Kristoff e fa da scudo alla sorella con il proprio corpo e, mentre ciò accade, si trasforma completamente in una statua di ghiaccio sulla quale la spada di Hans si infrange. Elsa disperata piange la morte della sorella e tra le sue lacrime, Anna torna miracolosamente in vita. Fine della storia.
La cosa che ho apprezzato di più della pellicola è stata la messa in scena di un amore diverso da quello romantico, anche se si intuisce che Kristoff e Anna siano innamorati (i due si scambiano anche un bacio), la vera storia d'amore è quella tra le due sorelle. L'amore fraterno (specialmente quello tra due sorelle) non era ancora stato portato in scena dalla Disney (fatta eccezione per Koda fratello orso, come mi ha fatto notare ricciocorno, mi scuso per averlo dimenticato) ed i suoi rapporti tra sorelle lasciavano parecchio a desiderare (le sorellastre di Cenerentola non sono certo un esempio di amore fraterno e le sei sorelle di Ariel quasi non compaiono nel film). In questo film invece le due sorelle sono anche due amiche, due compagne che vogliono l'una il bene dell'altro, ma reagiscono agli eventi della loro vita in maniera diversa. Elsa è fredda e razionale. Non possiede la spensieratezza della sua età, ma vive con un peso che la sorella non riesce neppure ad immaginare sommato al senso di colpa per aver quasi ucciso sua sorella da bambina. Taglia fuori Anna dalla sua vita sostanzialmente per proteggerla, mentre Anna vorrebbe entrarvi con tutta sé stessa e ritrovare con la sorella quel rapporto meraviglioso e magico che avevano da piccole. Proprio per questo come ho già detto avrei preferito che il rapporto venisse esplorato un tantino di più.
Altro elemento che ho apprezzato è stata l'assenza del matrimonio finale, matrimonio che abbiamo anche nei film con le nuove Disney Princess (Tiana e Rapunzel per intenderci). Inoltre, abbiamo una seconda principessa, oltre a Merida, ufficialmente senza storia d'amore, Elsa, che alla fine del film eredita il trono e governa il suo regno in totale autonomia.
Parliamo poi della storia d'amore di Anna. Si vede che la Disney ha imparato a prendere un po' in giro le principesse della "vecchia generazione" modello Cenerentola, per dire, e il loro concetto di amore totalmente irreale. Un amore che concepisce il matrimonio come un'unione tra quelli che sono essenzialmente due sconosciuti, come Hans ed Anna, insegnando che uno dei presupposti essenziali per amarsi è conoscersi. Forse il fulcro del film oltre alla relazione tra Elsa ed Anna è proprio la discussione sull'amore. Che cos'è l'amore? L'amore è mettere il bene di una persona davanti al proprio, cantano i troll che hanno dato a Kristoff una famiglia. L'amore è il motore che muove le decisioni dei personaggi principali del film, Elsa ha dimostrato il suo amore per Anna per tanti anni, tagliandola fuori dalla sua vita per proteggerla, Kristoff torna da Anna per amore, i troll hanno "adottato" e cresciuto il piccolo montanaro e la sua renna per amore ed Anna dimostra il suo amore per Elsa mettendo la vita della sorella davanti alla sua.
Quindi, alla fine del film, il gesto d'amore che salva Anna è il suo.
Le due sorelle Anna a sinistra ed Elsa a destra

21 commenti:

  1. Come l'amore fraterno non è mai stato trattato dalla Disney! E Koda fratello orso? Non lo hai visto? Ah, devi vederlo. A me è piaciuto.

    Questo Frozen invece mi ha lasciata piuttosto indifferente. Ho trovato interessante la presa in giro di Cenerentola, con Anna che canta una sorta brutta versione de "i sogni son desideri" immaginando il Principe Azzurro, che poi si rivelerà un perfido truffatore; se è vero che un simile sviluppo intende distruggere nell'immaginario collettivo tutti gli "amori a prima vista" della vecchia Disney ( Cenerentola cui rimanda il duetto con Hans durante il ballo, ma anche la bella addormentata nel bosco...) cercando di instillare nelle bambine un briciolino di saggezza, lo fa in modo così didascalico che sembra un predicozzo, e i predicozzi ai bambini non piacciono (e forse insegnano anche molto poco...)
    "ma chi decide di sposarsi dopo solo una serata insieme" è ripetuto così tante volte da "telefonare" - come si dice in gergo teatrale - la conclusione: insomma, si capisce subito che in Hans c'è qualcosa che non va. Altrimenti non ci sarebbe stato nessun bisogno del sostituto, il biondo Kristoff... (Che puzza. Viene ribadito più volte, il problema della sua scarsa igiene personale, e a me ha fatto pensare al vecchio adagio "l'omo ha da puzzà").
    Insomma, in tutto il film non si capisce chi è l'eroe - Anna, Elsa o il biondo? - il buono, il cattivo, - quel baffuto nobile in cerca di affari è veramente inutile - chi è l'aiutante (insomma il pupazzo di neve non è neanche troppo divertente, e la renna?), c'è una gran confusione... testimoniatami anche dai bambini che ho accompagnato, che si sono lamentati "ma pensavo che la regina della neve fosse cattiva..."
    I bambini si aspettano un cattivo da sconfiggere, una vittoria, una catarsi, un cambiamento, e l'eroe che esce dall'avventura finalmente grande. E questo film non fornisce niente di tutto questo. O lo fornisce in modo troppo confuso ... e comunque una vera e propria maturazione, quel percorso di crescita personale che è la trama segreta di tutte le fiabe non c'è.
    Mentre c'è in Koda fratello orso... che ti consiglio. Di nuovo.

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    1. Oh già cavoli, ho dimenticato Koda fratello orso che ho visto sì, ma non mi ha colpito particolarmente, ad ogni modo mi sono corretta :)
      Guarda, non so che cosa abbiano pensato i bambini del film (perché nella sala il 24 sera c'era la mia famiglia ed una coppia di ragazzi, fine XD), vero è che in effetti in questo film manca, oltre alle canzoni, uno dei "pezzi forti" dei film Disney, che è proprio il cattivo, cattivo solitalmente talmente ben sviluppato e carismatico da conquistare le simpatie del pubblico più dell'eroe/eroina. Non è un segreto che molti dei personaggi più simpatici e ricordati della Disney siano gli antagonisti (uno dei più amati e citati della mia generazione è il mitico Ade, per esempio). La figura che si avvicina di più ad un cattivo nel film è effettivamente Hans che però è lasciato definitivamente sullo sfondo, anche per via dell'effetto sorpresa (tu dici che il suo doppiogioco fosse facilmente intuibile fin dall'inizio, ma personalmente né io né mia sorella nutrivamo grandi sospetti su di lui, ci aspettavamo più semplicemente che baciasse Anna senza riuscire a salvarla proprio perché il loro non era "vero amore"). Credo tuttavia che in questo film la disney si sia voluta allontanare da una rigida codificazione dei ruoli buono/cattivo e soprattutto cattivo da sconfiggere e se è vero che dal trailer e dagli sneak-peak Elsa veniva rappresentata come la cattiva e che quindi il fatto che alla fine non fosse tale possa aver deluso il giovane pubblico, io apprezzo i film dove non c'è una netta divisione dei ruoli, ma è pur vero che questi film sono quelli che i bambini apprezzano meno e sono solitamente "riscoperti" da grandi (vedi Il Gobbo di Notre Dame, dove sì c'è il cattivo vero, ma ci sono anche figure ambigue come Clopin o Febo che non è un vero e proprio eroe, ma più un simpatico bellimbusto). Per quanto riguarda "la puzza" di Kristoff non ci ho visto i messaggi subliminali che hai trovato tu, mi è sembrato più che si celebrasse l'uomo imperfetto e di conseguenza l'amore imperfetto in confronto all'amore ideale. Inoltre è una ricetta della Disney che sembra ancora riscuotere successo quella della "principessa" e dello "scavezzacolo" che si innamorano (vedi Lilli e il Vagabondo, Aladdin, Rapunzel...) e credo che con questo film si sia soltato voluto ricalcare un vecchio copione. Per il resto, il cattivo in piena regola non manca anche in Koda fratello orso?
      Ah proposito, Olaf non ha fatto impazzire nemmeno me, anche se ho trovato dolce il suo desiderio di estate, pur sapendo che il caldo lo scioglierebbe, ma la sua non troppa simpatia è stata causata secondo me, nella versione italiana, da Brignano a mio avviso non ha fatto un gran bel lavoro

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    2. E sì, il baffuto nobile è inutile. Uno dei personaggi più inutili della Disney! Per giunta in italiano ha pure una voce orrenda.

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  2. Esatto in Koda fratello orso non c'è. Qui ci sono tante macchie sullo sfondo, per nulla ben caratterizzate. Il "cattivo" manca in tanti film, ma c'è comunque l'evuzione del personaggio che passa attraverso una serie di prove da superare. Qui abbiamo Anna, che dopo essersi presa una bella scottata con il perfido Hans, che fa? Bacia il secondo semi-sconosciuto che passa... L'evoluzione della sorella consiste nell'aver sostituito il vestito serio e accollato con una roba scollatissima e con lo spacco... Insomma, rispetto a Merida, un bel passo indietro. Lo so che sotto ci hanno voluto infilare dei messaggi positivi, ma è un film per bambini, credi che colgano le sfumature? E' proprio questo che un po' mi ha deluso: volevano dileggiare Cenerentola, ma lo hanno fatto in modo troppo ... poco sincero. E' probabile che non ci credano neanche loro: la Principessa DEVE avere il suo principe, se no che principessa è? Sono sicura che alla platea al di sotto di una certa altezza è arrivato il messaggio che devono cercarsi un robusto biondone che le tiri fuori dai guai... Insomma, la storia di Andersen riguardava l'amicizia; qui avevamo due sorelle, ma il loro rapporto era assolutamente in secondo piano rispetto al rapporto di Anna con Kristoff. C'è quell'ultimo gesto, il sacrificio di Anna, l'accenno al "vero amore", che vorrebbe far riflettere, ma secondo me non centra proprio il bersaglio. Insomma ti ha commosso? A me neanche un po'... E se invece penso ad altri film Disney, mi ricordo perfettamente che mi hanno strappato la lacrimuccia: penso a Lilo e Stich, o Tarzan...

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    1. No, non mi ha commosso, questo è vero, però a me non ha commosso nemmeno Brave, anzi mi ha lasciata abbastanza delusa, probabilmente perché lo avevano presentato come incredibilmente rivoluzionario, mentre invece le uniche novità sono state una Principessa senza storia di amore e un rapporto madre-figlia ben sviluppato, ma tutta questa ribellione, il rifiuto del matrimonio combinato e la lotta per l'indipendenza non erano novità, erano già state rappresentate. A questo si aggiunge il fatto che io mi aspettavo una Merida molto più eroica, una Merida un po' Mulan dalla quale nessuno si aspettava nulla in quanto donna, ma che riesce a portare a termine con le sue forze un'impresa epica dove altri avevano fallito grazie alla SUA forza ed alla SUA intelligienza. Invece, Merida non è un'eroina, è una ragazza che combina un macello dietro l'altro secondo il principio de "il fine giustifica i mezzi". Una ragazzina tanto decisa a non perdere la sua indipendenza da non sforzarsi di capire perché la madre vuole che si sposi, come la madre è tanto impegnata nel ruolo di regina da non sforzarsi di capire perchè la figlia non vuole sposarsi. Questa incomunicazione rende il loro rapporto molto realistico e dunque ben riuscito. Merida deve fare qualcosa che non vuole più perché Principessa che perché donna (non c'è poi molta misoginia nel regno di Merida, nessuno si scandalizza per una donna che usa arco e frecce; nessuno si scandalizza che a governare il regno sia a tutti gli effetti la madre di Merida e non il padre, ma ci si aspetta da Merida in quanto futura regina che metta le alleanze tra due regni davanti ai suoi desideri personali). Poi, vabbé io preferisco sempre i cartoni animati che fanno commuovere, ma anche ridere (per questo tra i miei preferiti della pixar ci sono Bug's life e Monsters & co.) e di elementi comici in The Brave ne ho visti pochetti. E poi Merida come si evolve alla fine? Cosa capisce, in cosa è diversa rispetto all'inizio del film? Certo, se paragoniamo il rapporto madre-figlia con quello tra sorelle di Frozen, the Brave vince 10 a 0, ma per il resto non mi ha conquistata. Ad ogni modo, in Frozen, alla fine Anna avrà pure il suo "principe", ma Elsa no ed è una principessa pure lei, sebbene il giovane pubblico forse si identifichi di più con la secondogenita. Il messaggio che io ho letto sull'amore non è tanto "non ci si può innamorare in una sera" o meglio sì, c'era certamente quello, ma il continuo ripeterlo fungeva più da presa in giro dei vecchi film disney che da predicozzo, la vera morale per quanto riguarda l'amore (romantico) è secondo me che l'amore arriva quando non lo cerchi, non si può programmare. Non puoi decidere di innamorarti, non puoi pianificare di innamorarti. Non puoi innamorarti dell'idea di essere innamorata tanto da scegliere una persona qualunque solo per il fatto di provare "l'amore". Perché Anna non è innamorata di Hans, è innamorata dell'idea di innamorarsi di un qualsiasi Principe dolce e gentire e sposarlo, non importa chi sia. L'amore per Kristoff è più vero, non è un'idea. Per quanto riguarda l'evoluzione della sorella, vestito con lo spacco a parte, credo si tratti di una presa di coscienza delle sue emozioni, e di conseguenza dei poteri che dalle emozioni dipendono. Le emozioni/i poteri non possono essere repressi per essere controllati, in questo modo esplodono, ma devono piuttosto essere dosati, equilibrati e non sentiti come una minaccia. Quel vestito scollato rappresenta forse una libertà (fasulla) che Elsa crede di aver trovato nella solitudine, ma che in realtà è un nuovo esilio, perché la vera libertà sta nell'essere sé stessi non a soli, ma in mezzo alla gente.

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    2. Eh, io ormai mi identifico più nella regina, ciuffo bianco e tutto, che nella principessa, quindi il rapporto madre-figlia di Brave mi ha commosso eccome. Mi ha pure fatto imbiancare un altro ciuffo.
      Forse l'accettazione di sè da parte di Elsa sarebbe stata la parte migliore del film, senza lo spacco e soprattutto la camminata da Jessica Rabbit.
      Ralph Spaccatutto non l'ho visto, provvederò.

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    3. *intelligenza
      Comunque sì, te lo consiglio vivamente, l'ho trovato eccezionale persino io, che non sono mai stata un'amante dei videogiochi. Alla fine c'è stata la lacrimuccia...

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    4. Non credo che [Quel vestito scollato rappresenta forse una libertà (fasulla) che Elsa crede di aver trovato nella solitudine, ma che in realtà è un nuovo esilio, perché la vera libertà sta nell'essere sé stessi non a soli, ma in mezzo alla gente.] sia così, perché altrimenti il vestito se lo sarebbe cambiato a fine film (come del resto ha fatto Anna), mentre invece indossa sempre quello nell'epilogo. E Anna quando la vede vestita e pettinata in quel modo dice: "Sei cambiata. In meglio, davvero!"
      Quando "cambia look" tra l'altro, Elsa pronuncia (nella canzone originale) le parole "Quella ragazza perfetta è andata!"
      Se consideri che Elsa passa dall'indossare un vestito (che, pure per i colori, probabilmente era antiquato pure per una vecchietta 70enne, ma tralasciamo) che copre ogni lembo di pelle che non sia il viso (e indossa calze pesanti e scarpe quasi senza tacco) mentre la sorella se ne sta a spalle nude e senza calze (forse il commento di Anna "il ricevimento è più caldo di quanto pensassi" era proprio riferito all'abbigliamento di Elsa, chissà), a quell'abito attillato con tanto di spacco e scarpe con i tacchi a spillo, l'idea che uno si potrebbe fare guardando il film è che una ragazza vestita come era Elsa all'inizio sia nel migliore dei casi una "perfettina" (in senso negativo) antipatica, nel peggiore dei casi una repressa plagiata dai genitori...
      Comunque... in effetti con questo film sembra che la Disney abbia puntato un po' sul sexy... a parte Elsa e il suo vestito da vamp, anche Anna indossa un abito abbastanza scollato (di cui deve sistemarsi costantemente l'orlo sulle spalle perché cade) e si "atteggia" in maniera sensuale ondeggiando la spalla nuda nella canzone "Oggi per la prima volta"...
      E' anche vero che poi, per forza di cose, per la maggior parte del film Anna indossa un abito più coprente (insisto a dire che visto che doveva scalare montagne, però, faceva prima a indossare dei pantaloni) visto che si muore di freddo. E alla fine la vediamo con indosso un vestito veramente modesto e semplice che sembra quello di una contadinella... tra l'altro molto simile a quello che indossava la madre (non ho capito perché la madre indossasse sempre lo stesso semplicissimo abito che la faceva sembrare più una maestra d'asilo che una regina, mentre gli altri si cambiavano).
      Riguardo la regina... probabilmente è una sciocchezza, ma mi ha un po' disturbata quanto fosse incospicuo il personaggio della regina, dal suo aspetto alle sue azioni.. ha una sola battuta in tutto il film e sembra che parli e decida tutto il marito, lei sembra una specie di sua ombra...

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    5. (Ok, dire "in tutto il film" è stupido visto che entrambi muoiono all'inizio, per cui diciamo "in tutto il prologo"... ad ogni modo resta il fatto che lei ha una sola battuta mentre il marito molte, e viene inquadrata unicamente se insieme al marito, mentre lui anche solo insieme a Elsa...
      Capisco che è il re, ma è un po' seccante che sembri decidere tutto lui per entrambi quando si tratta del futuro delle figlie... Tra l'altro lui cerca pure di calmare Elsa quando lei è nel panico, la rassicura prima della partenza... LA MADRE INVECE NON DICE UNA PAROLA... e sembra avere una sola espressione... non fosse per l'unica battuta "è fredda come il ghiaccio" penserei fosse muta...)

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    6. Non saprei, anche se non mi ha convinto io non ho trovato così dannosa la "sensualità" di Elsa, la vedo associata alla sicurezza, alla consapevolezza che crede di aver raggiunto di sé, del proprio corpo, della propria natura che accetta e celebra (salvo poi chiudersi nuovamente a riccio quando Anna le chiede di mettersi alla prova riportando l'estate). Insomma, qui Elsa si accetta, ma ha ancora paura del giudizio altrui, di non essere accettata dagli altri, a mio parere. Del resto la (bruttissima) canzone "All'alba sorgerò" è essenzialmente questo un grido di libertà dopo tutti quegli anni di repressione fisica ed emotiva, una ribellione all'opprimente autocontrollo impostole dai genitori (padre in particolar modo). Un "non voglio più sacrificare la mia esistenza per gli altri", è un messaggio forte e se vogliamo ribelle allo stereotipo dell'eroina che per essere tale deve sacrificarsi per gli altri, che però torna di nuovo con il sacrificio di Anna per la sorella, almeno stavolta non per il Principe. A questo proposito, secondo me la scena sarebbe stata di impatto ancora superiore se l'atto di amore di Anna l'avesse resa tanto forte da infrangere con un solo dito la spada di Hans e annullando la maledizione nello stesso tempo, senza l'apparente morte. Quindi non è così sbagliato credere che Elsa sia "una repressa plagiata dai genitori", come hai scritto tu è questa la sua situazione, costretta alla prigione fisica ed emotiva e se é vero come ha detto m@w che la reclusione nel palazzo di ghaccio è un'altra clausura, è anche l'unico modo che permette alla ragazza di essere sé stessa, tutto sommato è un momento positivo per la ragazza. Un momento di autoaffermazione, un momento di sano egoismo.

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    7. Ah, dimenticavo, il fatto che Anna trovi Elsa cambiata in meglio credo sia dovuto al fatto che la trova più sicura di sé, meno fredda e chiusa, più Regina (cambiamento che la Disney ha voluto dimostrare anche nell'abbigliamento, in questo si può o non essere d'accordo)

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    8. Che Elsa sia una repressa è evidente, quello che intendevo è che se il suo essere repressa e poi libera si esprime anche tramite l'abbigliamento, si potrebbe fare l'errore di pensare che se una nella realtà si veste come Elsa pre-liberazione non è perché le piacciono quel genere di vestiti ma perché ha qualche problema.
      Sul fatto che sia "dannosa" o meno, a dire il vero io ho solo detto che non pensavo che nella mente degli autori l'abito rappresentasse una libertà "fasulla". Magari tutto il resto sì ma l'abito no.
      Comunque, fasulla o meno era meglio se seguiva l'esempio della sorella e si metteva un altro abito alla fine, penso che un vestito da disco dance come quello non fosse poi tanto adatto alla scena finale. ;) Non che abbia grande importanza (ma tanto se entra nel brand principesse le cambieranno almeno altri tre vestiti, tanto valeva farlo nel film stesso).

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    9. [Ah, dimenticavo, il fatto che Anna trovi Elsa cambiata in meglio credo sia dovuto al fatto che la trova più sicura di sé, meno fredda e chiusa, più Regina (cambiamento che la Disney ha voluto dimostrare anche nell'abbigliamento, in questo si può o non essere d'accordo)]

      Sì e no. Fai conto che non si erano ancora scambiate neanche una parola quando Anna dice così. Chiaramente non intendeva solo dire che la trovava vestita meglio, ma quanto ha detto credo fosse influenzato molto dal suo aspetto, dato che in quel momento ancora non avevano parlato e l'avevano appena intravista da lontano... immersa in una luce che la sfuocava e la faceva sembrare una specie di apparizione sovrannaturale, aggiungerei. XD

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  3. Io e la mia famiglia tradizionale l'abbiamo visto ieri, in orario da bambini. Personalmente mi ha deluso: mi aspettavo effetti speciali più spettacolari ed una storia meno piatta. La parte centrale del film è praticamente priva di emozioni e non riesce a costruire il climax per la deludente epifania finale. Gli ammiccamenti al pubblico adulto erano praticamente assenti. I miei figli non ne sono rimasti particolarmente affascinati nè, come spesso succede, spaventati.
    Il momento più comico del film è stato quando mio figlio ha dichiarato a voce alta che anche lui si mangia le caccole.
    Lo collocherei tranquillamente nella categoria "dimenticabili", infatti da allora non vi hanno più accennato.
    Paradossalmente, tra le case di produzione, la Disney mi sembra quella più in crisi in quanto ad idee e tecnologie innovative, ma forse è solo una tecnica per conservare l'immagine di affidabilità per famiglie tradizionali.

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    1. Beh Ralph Spaccatutto l'ho trovato molto innovativo!
      >>Il momento più comico del film è stato quando mio figlio ha dichiarato a voce alta che anche lui si mangia le caccole.
      hahahahahahahahahahahahahah XD

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  4. No, neanche Merida è eccellente, soprattutto perché dalla Pixar uno si aspetta capolavori, come il primo Monsters & Co, che adoro, o Wall-e. Ecco, che donna fastastica sarebbe la robottina Eve, se fosse una donna! Ho trovato delizioso l'invertimento dei ruoli, lui tenero e romantico, lei tutta raggi laser e "direttiva", con il tocco magico del bacio che risveglia lui alla fine.
    Quello che mi disturba, credo, e che mi fa apprezzare poco la Disney più recente, è l'eccessiva sessualizzazione dei personaggi: le tette di fuori, la camminata alla Jessica Rabbit (come giustamente ha scritto qualcuno qua sopra), insomma che c'entra con i bambini? Mi sta bene strapparsi i vestiti, anche Merida soffre nel bustino che la madre le cuce addosso e libera i capelli per dare quel senso di libertà, ma non si trasforma in una sexy-modella...

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    1. Jessica Rabbit chiaramente è una versione parodica della "vamp" e Chi ha incastrato Roger Rabbit non è stato pensato per i bambini, credo

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  5. Esatto, se the Brave non fosse stato realizzato dalla Pixar probabilmente sarei stata meno severa, ma dopo aver visto Bug's Life (io adoro Dot), Monsters & co., Nemo e Up (un film che nei primi dieci minuti riduce il pubblico ad un mucchio di fontane) non posso non considerarlo quantomeno deludente. Wall-e è eccezionale (anche se me lo ha rifatto valutare il mio ragazzo, perché io preferisco i cartoni animati ricchi di dialoghi, battute e quella comicità che strizza gli occhi anche al pubblico adulto e questo purtroppo secondo me in Wall-e è mancato) e soprattutto è romantico, è una delle storie di amore più tenere che siano state raccontate in un cartone animato ed il fatto che fosse una storia tra non umani, ma robot che pur provando sentimenti pensano e agiscono da robot (insomma non sono umanizzati come i pesci di Nemno o le formiche di Bug's Life) si è rivelata un po' un'arma a doppio taglio secondo me, film incredibilmente poetico e visionario, ma difficoltà ad identificarsi con i personaggi. Adesso della Pixar aspetto con ansia Finding Dory, un sequel che secondo me meriterà. Per la storia della sessualizzazione posso capire che Elsa sia disturbante, però non mi sembra che i personaggi della Disney recente siano sessualizzati (Tiana, Rapunzel, Vanellope...).

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  6. Quello che ho trovato "disturbante" è stato proprio il fatto che nell'atto di scegliere volontariamente una clausura ancora più rigorosa di quella che ha caratterizzato la sua infanzia, Elsa ancheggi come se sfilasse una passerella (o peggio); una camminata ben poco eroica e maestosa, del tutto inadeguata all momento ed al personaggio.
    Un'altra cosa che mi disturba - e probabilmente disturba anche la Disney, se questi sono i risultati - è la dissezione di ogni particolare, come se questo lavoro di cesello dovesse portare alla fine al film "perfetto". Certo, con Frozen sono andate perdute molte possibilità, ma quello che ritengo più auspicabile è che, col tempo, lo spettro di vicende e personaggi si ampli ancor di più per accontentare un numero sempre maggiore di spettatori diversamente esigenti.

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    1. Il suo ancheggiare è stato ripreso anche in Once Upon a Time, dove nel finale della quarta stagione ha esordito il suo personaggio. Mi sa che quel modo di camminare è diventato parte integrante del suo personaggio, tipo quello "sgraziato" (ampie falcate e agitando i gomiti) di Merida. XD
      Una cosa che mi ha disturbato un po' è che... nel vederla ancheggiare, (badate, per ora l'abbiam vista solo di schiena) non ho potuto fare a meno di pensare che fosse paffutella... °_° Però prima non ci avevo fatto caso... Sarà il confronto con personaggi dal fisico impossibile, o forse anche il modo di ancheggiare di Elsa è irreale...

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  7. Hera
    volevo dire una cosa: molta gente si è lamentata del fatto che nel film non si spiega come mai Elsa abbia i poteri, non credo che ci sia sempre una spiegazione a determinate cose.
    Perché determinate persone posseggono delle qualità mentali speciali? Perché ci sono nate, punto.
    Spiegarle sarebbe stato superfluo e avrebbe allungato la storia, invece il messaggio quì è immediato e senza tanti giri di parole.
    Insomma, sono 98 minuti di film che devono contenere solo il necessario.

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